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mer 2 giugno 2021 - Progetto D

Il meno è più

Uno degli insegnamenti del Taoismo che più sento mio è quello del bicchiere vuoto.
Il bicchiere è un contenitore, e in quanto tale è pensato per contenere qualcosa.
Il bicchiere è utile quando siamo assetati, lo utilizziamo per contenere acqua o altra bevanda.

Il vero valore del bicchiere sta perciò dal vuoto che esso racchiude, e da come possiamo utilizzare questo vuoto per dissetarci, non tanto dal materiale con cui è fatto.
Un bicchiere costoso o prezioso senza vuoto non è un bicchiere, è solo un abbellimento o un gioiello. Quando abbiamo sete non cerchiamo cose preziose, cerchiamo un contenitore.

Un bicchiere ha una forma semplice, deve essere facile da maneggiare, e deve essere comodo da portare alla bocca.
Un bicchiere nella sua semplicità permette di dissetarsi molto ed in fretta.
Un bicchiere che non permette di bere il suo contenuto non è un bicchiere.
Quando abbiamo sete non cerchiamo cose belle, cerchiamo un contenitore.

La ricerca del vuoto

Il vuoto, in quanto assenza di qualcosa, è l’elemento fondamentale di molti aspetti della vita.
Oltre all’utilità del vuoto contenitore del bicchiere, esso si presenta con varie altre forme.
La casa è uno spazio vuoto dove avviene la vita quotidiana di persone ed oggetti.
La mancanza di un qualcosa di utile è il vuoto creato dalla necessità che permette di essere colmato e pertanto di portare ad una risoluzione dello stato in cui ci si trova.
Il vecchio che lascia spazio al nuovo lo fa tramite uno stato di vuoto momentaneo, senza il quale non vi sarebbe possibilità di mutamento ed evoluzione verso qualcosa di migliore.

Sgomberare la mente dai pregiudizi e da vecchie concezioni permette di fare spazio a nuovi modi di vedere e pensare e pertanto di evolverci come persone.

Accumulatori

Acquisti per occasioni speciali, acquisti sbagliati, acquisti in eccesso, acquisti per sfizio, regali non necessari.
La costante sensazione di insoddisfazione ci induce ad effettuare gli acquisti più disparati, portandoci ad accumulare sempre più cose, le quali per loro natura necessitano che sia dato loro un proprio spazio all’interno dell’ambiente dove viviamo, togliendo così respiro al corpo, alla mente e all’anima.
Un po’ alla volta il nostro spazio quotidiano tende ad essere sopraffatto dal caos della moltitudine di elementi che si sono sommati.
Ogni elemento porta con se il peso della responsabilità di essere mantenuto nel tempo, e con essa l’inevitabile fallimento nel farlo.

La perfezione del vuoto

La rimozione delle cose in eccesso dal nostro spazio lo porta verso una semplificazione ed un migliore equilibrio.
Rimuovere un oggetto lascia un vuoto che per sua natura non ha nessun peso, non ha nessun difetto, ne stona con niente altro.
Il vuoto è la perfezione dell’assenza di imperfezione.
Il vuoto è l’ordine dell’assenza di disordine.
Il vuoto è lo spazio lasciato all’aria ed al respiro.
Il vuoto è il silenzio che permette di ascoltare.
Il vuoto è l’assenza di barriere che permette la vista.
Il vuoto è l’assenza di ostacoli che permette il movimento.

Meno materia più pensiero

Solo poche cose svolgono la loro utilità nella vita quotidiana. Il resto sono elementi in eccesso che si tramutano nella distrazione e nella perdita di concentrazione verso noi stessi.
La rimozione dell’eccesso consente di dare più spazio e più tempo alla mente ed al pensiero, di ridurre la materia in favore della razionalità, delle sensazioni e delle emozioni.


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