< Indietro
ven 31 dicembre 2021 - Progetto D

ENNE

Liveproject, Parte Prima iniziata fine 2019

Ciao, sono Sandrito, ho 35 anni, ho una bellissima moglie, una fantastica figlia, un’accogliente casa, un gratificante lavoro.
Mi piace.

Vivo in un’isola deserta, senza vero spazio e senza vero tempo. A volte vivo lì a volte no, sempre lì ma non vivo.
Sono solo, non c’è proprio nessuno in quest’isola, oltre che a me ovviamente. Però ho un acerrimo nemico qui con me. Non essendoci anima viva dove sto, mi chiedo perciò se non viva o non abbia un’anima.
Credo che sia sempre stato mio nemico, ma la prima volta che lo vidi veramente avevo 15 anni.

Ero in classe, scrivevo un tema per un compito di italiano. Il tema si rivelò un successo secondo la professoressa, io credevo invece l’esatto contrario, perché avevo osato un po’ di più, ci avevo messo del mio.
Il titolo del tema era forse un sinonimo del suo nome, o forse il suo nome, o il nome di un suo fratello. Non sono sicuro di come si chiami all’anagrafe, anzi proprio non lo so.
Non ricordo il titolo del tema.
Forse nel tema scrissi anche del suo rivale, mi pare o perlomeno ho questa sensazione; almeno quello che credo fosse o sia ancora uno dei suoi rivali. Suo rivale o suo nemico, non mio amico però, all’epoca almeno. In realtà si potrebbe dire che questo rivale è amico di tutti coloro che lo conoscono bene, o forse solo che l’hanno incontrato almeno una volta.
Come si dice … il nemico del mio nemico è mio amico. Boh.

Non ricordo di averlo più visto per un bel po’, non dal vivo almeno, non con consapevolezza. Sicuramente è sempre stato con me.

10 anni dopo avevo 25 anni.

Ero diviso a metà. Metà operaio e metà libero. Come dire, con un piede dentro una fossa e l’altro in un’altra fossa, anche se non avevo ancora idea di quale piede.
Lo ero da poco, sarebbe durato un po’.
Lo rividi nuovamente.

Penso sia un mutaforme, un mutante, o un mutogeno. Il suo colore non credo possa mutare, al massimo è formato da 256 sfumature di grigio, 8bit.
A volte è impalpabile, a volte ha 4 zampe, non emette suono, altrimenti si noterebbe.
Il mio nemico era cambiato, o forse ero cambiato io, o erano cambiati i miei occhi che lo vedevano diverso, come attraverso delle lenti. Mi sa di sì, portavo gli occhiali da vista da un paio d’anni. Miopia. Forse era per quello.

Chiesi a chi mi dava lavoro di darmi più lavoro, se poteva. La richiesta non era tanto per il guadagno, ma più per quello che il mio lavoro produceva, o che produceva il prodotto del mio lavoro, o il suo scarto, quello che restava a me alla fine della fatica. Restava un’arma scintillante, o forse uno scudo scintillante, o una pozione magica, o una polvere fatata dato che era ed è tutt’ora scintillante. Comunque sia qualcosa che fermava il muta-coso.

Da lì in poi ho pensato più volte ad esso.

Altri 10 anni, arrivano i 35 anni.

La miopia è un po’ peggiorata ed ora lo vedo chiaramente.
Esso è in grado di attraversare lo spazio ed il tempo.
Attraversa il mio corpo, la mia mente e la mia anima. Entra in me ed esce. Ogni volta è uguale, non invecchia, non è influenzato dal passare del tempo.
Non è nocivo, non più di quanto ognuno è per se stesso; non ti morde, non ti graffia, non ti avvelena se tu non glielo permetti. Semplicemente ti afferra senza tocco, ti tiene la dove sei, il tempo che passa sembra tuo, ma in realtà è il suo.
Il suo tempo è eterno, è una straziante gabbia vuota dove ti rinchiude.
Lui può attendere l’eternità, io no.

To Be Continued…


< Indietro